domenica 11 marzo 2012

XT600 Dirt Rad

XT: un mito iniziato nel 1976 e declinato negli anni in varie cilindrate, cilindri e versioni.
Questa è una XT600 del 1989, che nelle mani degli spagnoli di Radical Ducati ha potuto trovare nuova vita.
La moto è stata sostanzialmente modificata in vista della partecipazione a Metamofosis Masiva, manifestazione che si terrà a Madrid questa primavera e che è dedicata alle trasformazioni su base monocilindrica ispirate allo slogan “menos es más”.
Via la forcella originale, sostituita con una di una FZR600 e al posteriore un ammortizzatore Hagoon al posto del mono originale. Manubrio Rizoma, manopole Domino e leve O24 regolabili e anti rottura, pompa del freno anteriore di una Ducati S4R con tubazioni Frentubo, dischi Braking, ruote da 18" con raggi Akront e pneumatici Pirelli Skorpion, parafanghi artigianali in alluminio all'anteriore e in fibra di carbonio al posteriore, serbatoio di una Ducati 250 Deluxe del 1970, sella di un Bultaco Pursang (siamo pur sempre in Spagna), luce posteriore Lucas replica e anteriore da un Puch Minicross 50, serbatoio dell'olio Wolfman fatto a mano così come lo scarico 2 in 1, abbinato ad un terminale Spark GP.
Restiamo in attesa di un video nel quale la si possa ammirare in azione!


 

martedì 6 marzo 2012

Honda CB750 SS Street Track

Scovata per caso mentre ero alla ricerca di un Tenerè, ecco le foto e la storia di una riuscita trasformazione in stile street tracker.
Il suo proprietario, Mauro, ha contattato il preparatore padovano Alessandro Ganzetti dopo aver ammirato una sua special pubblicata su Motociclismo numero 9 del 2010, in un articolo dedicato ad una Yamaha XS500 trasformata da Ganzetti e testata per l'occasione da Marco Belli.
Dopo averne parlato con Alessandro e concordato la realizzazione di una special, Mauro ha dovuto cercare la moto che lui gli aveva consigliato e cioè una Honda CB750 Super Sport. Ne ha trovata una in Sardegna e l'ha portata sul “continente”, affidandola alle magiche mani di Alessandro.
La moto è datata 1978 ed è stata per l’occasione completamente smontata vite per vite e ridotta all’osso; il motore è stato sabbiato e verniciato a polvere, mantiene i carburatori originali dotati di filtri conici. Nella vista frontale si nota un faro “nastrato” della Yamaha Tricker 250 che spunta dalla tabella porta numero, l’assenza del parafango anteriore e la protezione  per gli steli forcella.  La strumentazione è stata completamente eliminata, dietro la tabella c’è solo un piccolo display con poche spie, la sella è monoposto con il posteriore rialzato in pieno stile anni '70, il parafango posteriore è stato realizzato artigianalmente e sotto è stato saldato un tubo per poter alloggiare il fanale posteriore. I fianchetti ospitano il serbatoio dell'olio e l'alloggiamento della batteria; le frecce sono a led, i collettori di scarico sono stati nastrati con una garza resistente al calore accuratamente legata con filo di ferro, le pedane del passeggero sono state eliminate mentre quelle anteriori sono state sostituite.
Eccellente anche la scelta cromatica, sia per il telaio che per il complesso serbatoio-fianchetti-codino.
Potrete scoprire tanti altri dettagli ammirando le foto di questa meraviglia, ma vi assicuro che dal vivo è ancora meglio, soprattutto accesa... 


Foto per gentile concessione di Mauro